mercoledì 12 dicembre 2012

12 dicembre, il giorno dell’asteroide Toutatis…




Il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano nella quale secondo alcune credenze e profezie, prive di qualsiasi rilievo scientifico, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell’umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L’evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b’ak’tun) del calendario maya.
Il cristianesimo ha parlato per tutti i suoi duemila anni di vita della fine dei tempi, che secondo alcuni sarebbe avvenuta nel 2000, data in cui per fortuna il mondo non finì, così come si rivelò infondata la paura del baco del millennio che avrebbe dovuto mettere fuori uso tutti i computer del mondo. E’ quindi facile essere scettici di fronte a quella che sembra un’altra pseudo-apocalisse.
Ma le profezie sul definitivo giudizio universale risalgono alla Bibbia e le origini del Lungo Computo del calendario maya al 1500 avanti Cristo.
Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, sono stati formulati due diversi scenari sulla corrispondenza di questa data 21-12 2012: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l’inizio dell’Era dell’Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.

Entrambi gli scenari profetizzati possono definirsi apocalittici, tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione. Analogo distinguo è previsto dal termine “catastrofe”, che infatti richiede una disambiguazione.
Da un’iscrizione su di un “Monumento Maya classificato col n° 6″ si ricava la data del 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe la misteriosa divinità maya Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui è stata ricavata la supposta profezia data al 2012; esistono tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all’ultimo giorno del mondo.
La profezia Maya non prevede implicitamente qualcosa di negativo, i studiosi Maya odierni rifuggono quell’interpretazione e abbracciano l’idea di un periodo ti transizione e cambiamento. Per quanto riguarda l’articolo in sé, sono portato di più a credere a coloro che vedono nella data fatidica del 2012 cambiamenti e possibilità in positivo, lasciando comunque spazio ad eventi tragici. Lo slittamento dei poli comporterebbe comunque fenomeni naturali di entità allarmanti, e già in questi ultimi anni stiamo vedendo tutti e 4 gli elementi all’opera, un’opera che spero sia rivolta alla distruzione per permettere una rinascita, e non per una fine “fine a se stessa” come molti professano.
In definitiva diffido da chi dà solo interpretazioni apocalittiche.

Ma allora il 12-12-2012 cosa sucederra?.
Sucedera che un Asteroide chiamato Toutatis il 12 Dicembre 2012 – sfiorerà la terra ossia passerà relativamente vicino al nostro pianeta, se si considerano le abnormi distanze che caratterizzano l’universo e i suoi elementi, questo fenomeno ci interessera molto da vicino anche se pare si manterra ad una distanza supposta di sicurezza ossia 6,9 milioni di chilometri dalla Terra. L’astrofisico Gianluca Masi, noto curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope, rassicura sostenendo che “non vi è alcun pericolo di impatto con il nostro pianeta”.
L’asteroide, il cui nome deriva dal dio celtico Toutatis, si troverà alla minima distanza dalla Terra il 12 dicembre, alle ore italiane 7.40, quindi nel corso della prima mattinata. Esso non sarà visibile a occhio nudo, come confermato dallo stesso Masi, tuttavia apparirà molto brillante anche con i piccoli telescopi del diametro di dieci centimetri che permetteranno di apprezzarne il movimento tra le stelle. I giorni migliori per le osservazioni saranno l’11 dicembre e i successivi, ovvero quelli delle prime fasi di allontanamento, quando in realtà l’asteroide apparirà ancora più luminoso a causa della posizione relativa fra asteroide, Sole e Terra.

giovedì 15 novembre 2012

I greci devono accontentarsi di 2 euro l’ora




I greci dovranno cavarsela con 350 euro al mese: «Se non è “cinesizzazione” questa, non saprei come altro definirla», dice l’analista indipendente Debora Billi: con le nuove misure di austerity appena varate ad Atene si sta realizzando il progetto, targato Germania, che mira appunto a “cinesizzare” la Grecia, facendo dell’intero paese una di quelle “zone economiche speciali” di cui ha raccontato Naomi Klein. «Si tratta di aree dove i paesi industrializzati possono far produrre le proprie merci a costo quasi zero, grazie alla schiavizzazione di chi lavora».

Un po’ come fa la Fiat in Serbia, dove un operaio le costa sei volte meno che in Italia. Nel caso-Grecia, viene retrocesso di colpo un intero sistema sociale: «Nel recente ultimo “pacchetto di austerity” riservato agli schiavi greci – scrive Debora Billi nel suo blog – si prevede un salario minimo di 589 euro lordi», cioè 350 euro netti per arrivare a fine mese. «A questo si unisce la il ritorno della malaria, la gente che non ha di che scaldarsi, gli ospedali senza medicine».

«Lavorare in Grecia o emigrare all’estero? Questo è il dilemma a cui migliaia di giovani greci al di sotto dei 25 anni dovranno rispondere», racconta il blog “Keep Talking Greece”. Il primo ministro Samaras, scrive Carmen Gallus su “Investire oggi”, ha promesso che questo sarà l’ultimo pacchetto “lacrime e sangue”, le ultime sofferenze inflitte ai lavoratori e ai pensionati, necessarie per “salvare la Grecia” – cioè mantenerla nell’Eurozona, a costo di devastarne la popolazione. «In un paese dove la disoccupazione giovanile è sopra il 55% – aggiunge la Gallus – i più fortunati che trovano un posto di lavoro si troveranno nella invidiabile posizione di guadagnare 660 euro lordi al mese, dopo aver lavorato per lo stesso datore di lavoro per quasi 10 anni». Cento euro in più in busta paga per i meno giovani. Un disastro di proporzioni incredibili: in media, i lavoratori dipendenti – per 40 ore settimanali – saranno pagati 2 euro netti all’ora, non di più.

«In tempi in cui i posti di lavoro sono rari come il denaro – scrive Carmen Gallus in un intervento ripreso da “Megachip” – molte persone lavorano senza assicurazione e senza sicurezza sociale. E il lavoro part-time è in aumento, al fine di evitare il pagamento dei contributi». Attenzione: «I lavoratori part-time hanno zero possibilità di ricevere un’indennità di disoccupazione».

E per giunta: cresce il numero di lavoratori che aspettano di essere pagati da più di sei mesi. Possibile? Oggi, in Grecia, sì. «Come si può vivere e anche creare una famiglia con 510/580 euro al mese? Probabilmente nello stesso modo in cui lui/lei potrà avere una pensione di 200 euro dopo 40 anni di lavoro». Se saranno ancora vivi, naturalmente. Il nuovo regolamento “lacrime e sangue” resterà in vigore fino a che il tasso di disoccupazione non sarà sceso al 10%: oggi è al 25% e tende ad aumentare. Con le nuove misure, non di vede nessuna possibile via d’uscita alla catastrofe.

«Siamo orgogliosi di annunciare che i dipendenti e i lavoratori di un paese dell’Ue ritornano alle tristi condizioni di lavoro del periodo pre-industriale», aggiunge Carmen Gallus: «Abbiamo bisogno di un Charles Dickens che scriva il dramma greco moderno». Tenendo conto che restano elevati i prezzi al consumo per cibo, servizi, biglietti e tariffe, sarà solo questione di tempo: ad Atene sorgeranno “case per i poveri”, sempre la troika lo permetta, nella Grecia trasformata nel nuovo ghetto d’Europa. «Forse – conclude Debora Billi, pensando a tutti gli altri paesi dell’Eurozona, compreso ovviamente il nostro – sarebbe da prendere in mano la situazione e decidere noi come decrescere secondo la nostra convenienza, prima che arrivi lo straniero europeo ad imporcelo per i suoi comodi e suoi profitti».

mercoledì 14 novembre 2012

La rapida evoluzione dei Single Board Pc




Piu' o meno e' andata cosi':
Un giorno in rete spunta Raspberry PI.
Il nome fruttato dal doppiosenso matematico attira istintivamente l' attenzione dei geek come solo un acronimo ricorsivo.
Esauriti tutti in un attimo!
Ma cos' era?
Una scheda!
Si ma cosa me ne faccio?
Dovrebbe piu' o meno fare cio' che fa un pc, basta collegarla ad un monitor, tastiera e mouse!
E tutto per 25 $, in una scheda di 8 x 5 cm! Troppo bello per essere vero!
Infatti.
Non si puo' pensare di sostituire il pc di casa con un Raspberry PI, ma si puo' pensare di utilizzarla come strumento didattico (che sarebbe anche uno dei motivi per cui e' stata progettata).
Il fatto e' che dopo i miei trascorsi scolastici il termine "strumento didattico" mi causa qualche disagio.
Non c'e' problema!
Basta usarla come media center, installiamo xbmc, colleghiamo la scheda al tv di casa con cavo hdmi e addirittura comandiamo il tutto dalla pratica applicazione per smartphone.
Ecco, adesso la storia si fa piu' interessante.
Possiamo ovviemente anche navigare, ma piu' ci spingiamo in profondita' piu' ci accorgiamo che 256 o 512 mb di ram sono poca cosa.
Ma la moda e' stata lanciata.
Il fenomeno mi incuriosisce e scopro Origen Board, Beagle Board, A13-OLinuXino e compagnia bella..
Fino ad arrivare alle mie preferite: Odroid-x e Arndale Board
Ora, non sto qui a copiaincollare le specifiche tenciche, ma riassumero' a modo mio:
La prima (in parole povere) ha lo stesso hardware di un Samsung Galaxy S3, tranquillamente fa girare Android 4.vattelapesca o Ubuntu 12, e quindi puo' fare piu' cose di quante un utente medio possa sperare.
129 $ con 1Gb di ram, 149 $ per 2Gb (modello annunciato, ma non ancora disponibile)
La seconda e' ancora piu' potente, al costo di 249 $.
La cosa bella di questi dispositivi sono le customizzazioni, e' possibile trovare online, direttamente dal produttore, dall' anenna wifi, al modulo lcd con (opzionale) touch screen.
Ok, sono dispositivi che non sono propriamente nati solo per navigare o come media center, sono delle dev boards prima di tutto, sono dispositivi per smanettoni che programmano seriamente, e in questo possono essere molto versatili, ma questo non ci impedisce di spendere qualche dollaro per avere un nuovo performante media center, un server domestico, o per tutte le funzionalita' per cui solitamente ripiegavamo su un vecchio pc rimesso a nuovo e graziato da qualche Lubuntu o amici.
Ricapitolando le possibilita' sono molteplici, i dispositivi sono per tutte le tasche e per tutti i gusti, se siete sviluppatori o se soltanto rimpiangete di non avere una smart tv con pochi euro potete avere uno di questi dispositivi ed essere sempre il geek piu' avanti del quartiere.



giovedì 8 novembre 2012

Modem infostrada: modelli, installazione, configurazione


I modem router certificati dal provider Internet Infostrada o messi a disposizione in comodato d’uso (qualche volta anche gratuitamente, a seconda delle promozioni) dalla compagnia sono cinque:  tutti i modelli supportano lo standard ADSL+, possiedono quattro porte Ethernet e il supporto per le reti Wi-fi. Come specifiche tecniche e come tipo di connettività, quindi, si equivalgono abbastanza.





Ecco i modelli:
  • D-Link DSL 2640B;
  • D-Link DSL-2640B;
  • Technicolor (Thomson) TG585v8;
  • Huawei HG520c;
  • Pirelli (ADBB) DRG A124G.
All’interno della confezione di alcuni modem si potrebbe trovare una chiavetta USB: si tratta di unadattatore che permette di ricevere il segnale Wi-fi anche nei computer che non possiedono una scheda di rete.
Per la configurazione del modem con Infostrada non è necessario il supporto di un tecnico: iscrivendosi sull’Area Clienti Infostrada sarà possibile accedere ad una pagina con varie sezioni:
  • Internet con Infostrada;
  • Guida ai modem;
  • Guida al servizio VOIP;
  • Configurazioni;
  • Problemi e soluzioni.
L’installazione, come abbiamo detto, è molto semplice e non richiede particolari conoscenze tecniche: generalmente è presente un cd all’interno della confezione che consentirà di installare il software per la gestione del modem direttamente dal proprio computer.Nella parte dedicata ai modem sarà possibile scaricare una guida rapida d’installazione del proprio modello (sia per quelli certificati dall’ISP ma anche altri), in maniera tale da seguire passo passo la configurazione del vostro abbonamento.
Una volta attivato l’abbonamento ADSL infostrada (generalmente si riceverà una mail di conferma, una chiamata o una lettera) con modem Wi-fi (incluso o in comodato d’uso, a seconda dell’offerta) si riceverà un kit di installazione completo, composto da:
Modem router Wi-fi;
  • una coppia di filtri ADSL RJ – tripolare;
  • un cavo Ethernet;
  • un alimentatore;
  • un cavo telefono RJ-11;
  • guida d’installazione (la stessa che potrete scaricare dall’Area tecnica di cui vi abbiamo parlato in precedenza).
principali parametri di configurazione, validi per tutti i modelli, sono i seguenti:
  • Protocollo; PPPoE
  • Incapsulamento; LLC;
  • VPI: 8;
  • VCI: 35;
  • Username: benvenuto;
  • Password: ospite.
Nel caso in cui utilizzando tali parametri non sia possibile connettersi si potrebbe provare a modificare alcuni di essi:
  • Protocollo: PPPoATM;
  • Incapsulamento: VC-Mux
  • VPI: 8;
  • VCI: 35.
Ogni modem possiede al suo interno una procedura guidata che vi permetterà di impostare e modificare i parametri sopraccitati, senza problemi. Alcuni modelli possiedono addirittura le configurazioni dei principali ISP già preimpostate, quindi in quel caso basterà scegliere “Infostrada” e la maggior parte del procedimento verrà automatizzata.
Il nostro consiglio è, comunque, quello di seguire passo per passo la guida d’installazione presente sul kit del modem Wi-fi: in questo modo avrete un supporto preciso, semplice e in pochi minuti riuscirete a far funzionare il router.

mercoledì 7 novembre 2012

L’ Unione Europea vuole che gli europei inizino a mangiare insetti




Nel totale disinteresse dei media, all’oscuro dei cittadini, lo scorso Gennaio il Parlamento europeo ha stanziato un’ingente cifra per qualcosa di veramente fantascientifico. Si tratta di 3 milioni di euro che verranno versati ad ogni Paese membro dell’Unione europea che incoraggia, con iniziative di vario tipo, l’uso di insetti in cucina.

La notizia è vecchia ed è passata quasi sotto silenzio, ma cercando sul web si può trovare, per esempio, un articolo di Repubblica. (Ne posto uno LINK in cui Repubblica, in maniera delicata o subdola, scegliete voi, ci segnala come dall'America ci lancino moniti per non apprezzare questo tipo di cibo nutriente e sfizioso).

Il fatto che le istituzioni europee abbiano deciso di investire immense cifre per agevolare l’introduzione degli insetti nelle abitudini alimentari europee, fa pensare che probabilmente i potenti, in vista di un futuro in cui il numero dei poveri è destinato a crescere, vogliono affidarsi anche agli insetti per permettere al popolo di cibarsi.

Questo provvedimento e questa prospettiva la dice lunga sull’Europa che verrà. Nulla è a caso in questa Europa mondialista.

La stravagante legge va interpretata come la soluzione europea al rapido incremento della popolazione mondiale e ai conseguenti problemi dovuti al loro nutrimento. Le Nazioni Unite stimano che nel 2050 vi saranno altri 2 miliardi e mezzo di abitanti del pianeta terra, che si aggiungeranno ai 7 oggi esistenti, ne deriva che sarà necessario quasi raddoppiare la produzione di cibo.

La ripugnante soluzione gode, evidentemente, di un nutrito numero di estimatori, tanto che i promotori di questa iniziativa asseriscono che moltissimi insetti contengono proteine, alta quantità di calcio, basso contenuto calorico. E come le alghe, gli insetti hanno un ulteriore vantaggio: sono piccoli. La loro produzione, anche su larga scala, non richiede tanto spazio. E non inquina l’atmosfera. Sarebbe un buisiness colossale!

Come dire, vogliono farci abituare a cibarci di insetti, già parte integrante della tradizione alimentare dei paesi asiatici.

Come mai è passato tutto in sordina?

In un periodo di recessione così cupo, non sarebbe corretto che l’opinione pubblica sappesse che nelle stanze dei bottoni di quell’enorme macchina burocratica chiamata Unione Europea, c’è chi pensa bene di spendere i “nostri” soldi per finanziarie questo stomachevole progetto?

Soprattutto mentre l’agricoltura a chilometro zero viene distrutta a colpi di leggi e di ricorsi e il settore agrario e sementiero è in mano a poche multinazionali senza scrupoli.

Non sarà anche questo un cavallo di troia per introdurre cibi geneticamente modificati?

La paura di future guerre e carestie potrebbe convicere la gente ad accettare di buon grado cibi creati in provetta piuttosto che una dieta a base di insetti.

Peccato che noi dimentichiamo di vivere in una frenetica società consumista. Difatti le ultime stime ci dicono che noi, lungo la filiera, tra scarti di produzione e spreco domestico, perdiamo circa il 30% della produzione totale di cibo.

E’ quanto emerge da uno studio inedito sullo spreco del cibo, curato dal Barilla Center e presentato lo scorso maggio a Milano.

In particolare, nei Paesi industrializzati vengono buttate 222 milioni di tonnellate di cibo ogni anno: una quantità che sarebbe sufficiente a sfamare l’intera popolazione dell’Africa Sub Sahariana.

Soltanto in Europa, la quantità ammonta a 89 milioni di tonnellate. L’Italia “contribuisce” a circa il 10% dello spreco totale con 8,8 milioni di tonnellate: 27 Kg pro capite che corrispondono ad un costo di 454 euro all’anno per famiglia.

Infine, se ne vogliamo fare semplicemente un fatto economico, posso citare Sandro Castaldo, ordinario di Marketing alla Bocconi secondo cui il fatturato della grande distribuzione in Italia supera i 100 miliardi di euro l’ anno, mentre lo spreco alimentare vale circa un miliardo, e la cifra tiene conto solo della grande distribuzione.

Numeri pazzeschi che fanno rabbia e che non giustificano per nulla le decisioni prese dall’Unione europea.

Vista la situazione mondiale sono numeri che fanno tremare i polsi.

Secondo le stime della F.A.O. un terzo degli alimenti viene buttato nella spazzatura!

Follia!

E allora dove poggiano questi finanziamenti per incentivare l’uso degli insetti in cucina?

Manca qualche pezzo del puzzle.

Continuando la lettura dell’articolo apparso su Repubblica lo scorso Gennaio troviamo delle sorprese.

Si tratta della così detta “carne artificiale”. Sono già partiti gli esperimenti per fare crescere hamburger e polli in laboratorio. Questi “studi” sono a uno stadio avanzato e promettono risultati entro due anni.

Nonchè  dei cibi geneticamente modificati. Per esempio, i cinesi hanno dato il via alla sperimentazione di un “super riso verde”, più facile da far crescere e più nutriente. C’è chi studia banane con extra vitamine, pesci che maturano più in fretta, vacche resistenti alle infezioni. Cibi sintetici che nel prossimo futuro verranno sostituite da pillole prodotte direttamente dalla case farmaceutiche in combutta con le multinazionali alimentari.

Insomma, ci prendono per fame, e noi accetteremo di “buon grado” le loro decisioni.

Saremo le loro cavie, il più grande esperimento che la storia scientidica ricordi.

Fame e paura sono le armi con cui verremo schiavizzati e forse addirittura decimati.

Sarà un mondo dominato dell’eugenetica e dall’ingegneria sociale, sempre più simile a quello descritto da Aldous Huxley nel suo distopico e profetico capolavoro “Brave New World“.

Di Italo Romano - oltrelacoltre.com

Configurazione Router Alice


Requisiti
Sistema operativo: Windows, Linux, Mac
Una volta verificati i requisti siamo pronti per iniziare.

Porte TCP/UDP

Il primo passo da compiere è quello di verificare le porte TCP e UDP di e/aMule. Per fare ciò andiamo inopzioni, oppure preferenze, qualora stessimo utilizzando la versione per Linux (aMule), quindi inconnessioni. A questo punto ci troveremo di fronte a questa schermata:
Schermata-Preferenze.png
Come possiamo vedere le porte TCP e UDP sono rispettivamente 4662 e 4672. Nel vostro caso le porte potrebbero cambiare qualora aveste una versione diversa da quella utilizzata in questa guida.
Ora che abbiamo verificato le porte standard del client, segniamocele su un pezzo di carta, perché ci serviranno per la configurazione del router. State attenti a non confondere TCP con UDP.

Configurazione tramite browser

Ora apriamo il nostro browser web e digitiamo nella barra degli indirizzi il seguente URL http://192.168.1.1
898187Schermata-Alice Gate 2 plus - Stato modem - Mozilla Firefox.png
Questo è il pannello di controllo del modem Alice gate 2 Plus non Wi-Fi. Ad ogni modo i passaggi sono gli stessi, anche se nello stato del modem del del Alice Gate 2 Wi-Fi, sarà presente anche la sezione per la configurazione della rete senza fili. Chiarito questo punto procediamo.
Cliccate su Configura e vi ritroverete di fronte alla configurazione vera e propria del modem. Qui tornano in gioco le porte TCP e UDP.
178668Schermata-Alice Gate 2 plus - Configurazione LAN privata - Mozilla Firefox.png
Come potete vedere in Impostazioni il servizio Virtual Server non è presente su nessuna porta. Clicchiamo quindi su aggiungi.
PhpqekYDN
Di fronte a questa schermata, clicchiamo su protocollo e selezioniamo TCP. A questo punto inseriamo in porta pubblica e porta locale il numero 4662. Clicchiamo su Conferma.
Successivamente ripetiamo l'operazione per la porta UDP.
Clicchiamo nuovamente su aggiungi/ protocollo/ UDP e inseriamo il numero 4672. Confermiamo.
A questo punto il gioco è fatto.
Apriamo ora e/aMule e connettiamoci ad un server. Se le operazioni sopra elencate sono state svolte correttamente noteremo in basso a destra, un piccola sfera che rappresenta il globo terrestre. Se la freccetta sinistra sarà verde significa che abbiamo aperto nel modo corretto le porte del modem.
In questo modo otterremo un Id alto con eMule/aMule.

Aggiornamento Android 4.2: Per me, un grosso passo indietro


In attesa di mostrarvi il video con tutte le novità di Android 4.2 abbiamo creato una galleria di immagini che mostrano l’interfaccia di Android 4.2, la nuova distribuzione del sistema mobile di Google. Le novità come sappiamo sono molte ma a livello estetico non troviamo importanti cambiamenti se non per alcune funzionalità aggiunte.
Partendo dal menu di sblocco troviamo da subito alcune importanti modifiche che da un lato vedono la sparizione del tasto fotocamera e Google Now e dall’altro l’aggiunta di widget e schermata foto.
In linea di massima questa scelta a noi non è sembrata particolarmente piacevole. Le tre modalità di sblocco di Android 4.1 le troviamo molto comode e sebbene i widget nella schermata di sblocco possano essere carini, alla fine difficilmente configureremo più di una schermata con ulteriori widget avendo probabilmente gli stessi all’interno della home una volta sbloccata.
Questione probabilmente di abitudine ma ad un primo impatto il tutto ci è sembrato un po’ ridondante.

Novità importanti anche per la barra delle notifiche che vedono l’utilizzo di due dita per attivare la funzionalità quick setting e di un solo dito per mostrare le notifiche classiche di Android.
Anche in questo caso ottima novità ma che di fatto è meno funzionale dei toggle di altre personalizzazioni Android perchè non attivano direttamente la funzionalità interessata ma aprono di fatto il menu impostazioni contestuale. Morale cliccando sul wi-fi non attiviamo la connessione wireless ma entramo nella schermata impostazioni dedicata.

Altre novità le troviamo in alcuni Widget per l’orologio, nuovi e più carini che permettono di accedere anche alle nuove impostazioni presenti nella parte sveglia che adesso offre anche cronometro e conto alla rovescia ampliando le funzionalità base di Android.

Piacevole la scrittura Swype inserita di default nella tastiera Android anche se noi non siamo molto abituati ad utilizzarla e non siamo in grado di esprimere un giudizio rispetto alle altre tastiere con metodo di immissione simile.
Permane ancora la mancanza di utilizzare il tastierino telefonico per ricercare i contatti in rubrica e in generale l’esperienza è praticamente la stessa di Android 4.1 Jelly Bean. Il browser è purtroppo Chrome e questo a noi dispiace molto in quanto le prestazioni sono indubbiamente inferiori al browser presente su Galaxy Nexus o su altri prodotti personalizzati. Sebbene Chrome abbia subito tantissimi aggiornamenti, ancora la maturità non è tale da poter essere usato come scelta predefinita e per esempio Firefox risulta più godibile, crash a parte.


Importanti invece le novità per Gmail che vedono una migliorata gestione degli allegati, funzionalità nuove nelle opzioni e la possibilità di effettuare il pinch to zoom durante la visualizzione dei testi.
Il sistema è dunque in generale migliore rispetto alla precedente versione anche se in questo caso è giusto parlare di minor update. Ci sono tante caratteristiche nuove a livello di codice con un miglioramento sensibile verso la sicurezza, con un Kernel che arriva alla versione 3.4 e con altri miglioramenti che rendono l’esperienza davvero fluida e appagante.

Nota importante per la parte multimediale, migliorata sensibilmente a livello grafico per la fotocamera e che vede miglioramenti ma anche rinunce. Nella registrazione video sono infatti spariti gli effetti di occhi grandi, bocca larga e via dicendo presenti invece nell’attuale 4.1. Al loro posto arriva laregistrazione video Time Lapse con intervalli di tempo di registrazione personalizzabili da 1 secondo fino a 1 ora.
Modificata anche la visualizzazione della galleria immagini con anteprime più grandi e una migliore velocità nella gestione di tante immagini durante lo scroll.

Altre modifiche le potete apprezzare nella galleria di immagini e in particolare trovate l’opzione DayDream per impostare una sorta di cornice digitale sul display dello smartphone con diverse opzioni di visualizzazione contenuti.

lunedì 5 novembre 2012

Accorpamento province Lombardia


Ciao a tutti,
non so voi ma ormai sulle province lombarde non ci capisco più nulla;
io sono della Prov di Como e vi garantisco che ne ho sentite di tutti i colori:

Prima saremmo finiti sotto Varese, poi sotto Lecco, poi insieme alle precedenti creando la "Provincia Prealpina" ed infine insieme a Monza e Brianza.


Quando ormai mi ero convinto che sarei stato inglobato al nuovo "circuito di Monza" ecco che appare "The Final Fight"

Chi sarà il capoluogo di regione? Monza o Como?

Dopo un'ardua lotta che come avrete notato ha interessato dall'infante al pensionato, ne uscì come vittoriosa Monza!

Mi ero affranto molto lo ammetto! ;) (ovviamente sono ironico).

Ormai sconfitto dalle due battaglie precedenti mi arresi all'evidenza, se non fosse che oggi ci fu l'ennesima modifica, e a quanto pare dovrebbe essere quella definitiva.

Scherzi a parte ecco riassunto in modo chiaro e spero definitivo, le province della Lombardia:

-Milano-Monza-Brianza
-Varese-Como-Lecco
-Sondrio
-Bergamo
-Brescia
-Mantova-Cremona-Lodi
-Pavia

Quindi da 11 a 7 province, speriamo solo che tutta questa "bufera" porti davvero ad un risparmio significativo.

Nexus 4 LG, prezzi da boiccotare!




Purtroppo arrivano altre informazioni per quanto riguarda il prezzo italiano del nuovo smartphone di Google, il Nexus 4 prodotto da LG: mentre in America e in alcuni paesi europei fra cui Spagna e Francia sarà possibile acquistarlo a 349€, è sempre più probabile che qui in Italia arrivi a qualcosa come 549€. No, non avete letto male, sono ben 200€ in più.

A confermare il prezzo è una fonte interna a GlobalWorkMobile che ha riferito che stanno aspettando i Nexus 4 ad un prezzo di 426€ senza IVA. Aggiungendo l’IVA si arriverà a circa 515€ e considerando che ci va aggiunto anche il guadagno del singolo rivenditore è molto facile ipotizzare il raggiungimento dei 549€.
Ora ho soltanto 2 domande:
  1. Perchè se il Nexus 7 sul Play Store costa 249$, qua in Italia Asus lo vende a 249€?
  2. Perchè se il Nexus 4 sul Play Store costa 349$, qua in Italia LG lo vende a 549€?
Prima di tutto c’è da dire che comunque 549€ sono inferiori al prezzo di altri top di gamma come l’S3, l’iPhone 5 o il Lumia 920, ma la domanda è sempre la stessa: perchè noi dobbiamo pagare più degli altri? La risposta “perchè non abbiamo ancora tutti i servizi di Google” non regge, visto che il Nexus 7 è stato venduto allo stesso prezzo del Play Store, nonostante al tempo non ci fosse ancora neanche Play Music.
Quindi di chi è la colpa? Credo che sia ovviamente di LG (e correggetemi se sbaglio eh), visto che in linea teorica sta a lei decidere il prezzo per ogni singolo paese. Ci sentiamo quindi di fare i complimenti ad Asus per quanto ha fatto e continuerà a fare con il Nexus 7 e i suoi prezzi, mentre “condanniamo” LG per quello che ha intenzione di fare con il Nexus 4, davvero una brutta mossa.
Io comprerò il Nexus 4 tramite mia cugina che abita in Spagna, e vi consiglio di fare lo stesso nel caso abbiate parenti in un paese dove è possibile acquistarlo tramite il Play Store. Altrimenti basterà attendere che qualche negozio online lo venda ad un prezzo simile se non uguale a quello del Play Store, vi sconsigliamo comunque vista la situazione di spendere inutilmente 200€ in più, con cui potete comprarvi un Nexus 7 da 16 GB, quando da altre parti si trova a meno.
Eventualmente se tutto si rivelasse vero vi consiglieremo dove acquistarlo su internet per spendere il meno possibile. Fateci sapere la vostra nei commenti.
[UPDATE]
 Anche se ufficialmente non si è ancora espressa, molti Blog hanno interrogato LG stessa e la risposta è stata la seguente:
Il prezzo su Play Store di 349$ / 349€ per la versione 16 GB è valido solo per gli acquisti, appunto, su Play Store nei Paesi in cui questo vende anche l’hardware. L’Italia non è fra questi Paesi, quindi non si potrà acquistare Nexus 4 online a quel prezzo da Play Store. Il prezzo offline sarà necessariamente più alto, anche in quei Paesi in cui c’è il Play Store. 
Quel “necessariamente più alto” signore e signori, è una vera e propria presa per il c**o. Volete dirmi che non sanno quello che ha fatto Asus con il Nexus 7? E’ la stessa identica situazione, cambia solo il tipo di prodotto venduto.
Se volete lasciare una lamentela come in molti abbiamo già fatto, potete trovare sito di LG italia seguendo questo indirizzo e darci una mano per fargli capire che siamo tanti, grossi e incazzati. 

"Altrimenti ci arrabbiamo" cit.

Vi segnaliamo comunque che la protesta è in atto anche nei principali blog italiani di Android e non.

In questo articolo sono stati espressi pareri assolutamente personali da parte del redattore

martedì 4 settembre 2012

PIANTATELA! (BLOG AD IMPATTO 0 DI CO2)




Grazie ad un’iniziativa ambientalista promossa da DoveConviene.it posso finalmente annunciare che il mio blog è da oggi ad impatto zero!
L’iniziativa in questione si chiama “il mio blog è CO2 neutral” ed il suo funzionamento è molto semplice: il blogger dichiara la sua disponibilità ad abbattere l’impronta ecologica del proprio sito e DoveConviene.it, in collaborazione con iplantatree.org, provvederà a piantare un albero in zone soggette a processi di riforestazione (Göritz – Germania).
L’effetto benefico di questa iniziativa è garantito. Ogni anno infatti un blog o un sito internet producono in media 3,6 kg di anidride carbonica, un albero invece è in grado di assorbirne ben 5 kg annui.
DoveConviene è da sempre molto attento all’utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo.
Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati come (Decathlon, Unieuro, Lidl solo per citarne alcune) vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphones iPhone e Android, attraverso una comoda applicazione. Ecco alcuni esempi di volantini digitalizzati:
  • Auchan -> http://www.doveconviene.it/volantino/auchan
  • Esselunga -> http://www.doveconviene.it/volantino/esselunga
  • Expert -> http://www.doveconviene.it/volantino/expert
  • Trony -> http://www.doveconviene.it/volantino/trony
DoveConviene vuole scoraggiare l’abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l’utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.
Come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2  di un blog?
Quanta CO2 produce il mio blog?
Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l’anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
Quanta CO2 viene assorbita da un albero?
Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l’anno per ogni albero.
Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull’iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7