giovedì 26 settembre 2013

"Tau Tau", l'inchiostro nella storia

Al giorno d’oggi i tatuaggi, accompagnano molte persone nel corso della loro vita, diventando una parte indelebile di quelle stesse persone. Attraverso questa pratica, c’è chi vuole esprimere il proprio essere, chi desidera tenersi stretto un ricordo, tanto da imprimerlo sulla pelle, o chi, semplicemente, li considera un affascinante tratto estetico.

 Quando vediamo una ragazza o un ragazzo tatuato lungo la strada, di certo non andremmo mai a pensare che potrebbe trattarsi di un rito di passaggio all'età adulta. Eppure, all'altezza del 1700, era proprio questa la loro funzione. Le ragazze tahitiane, una volta raggiunta la maturità sessuale, venivano tatuate di nero sulle natiche. In realtà l’origine del tatuaggio risale a molti anni addietro.
Erano utilizzati già più di 5000 anni fa da molte popolazioni indigene a scopo terapeutico. Nel corso della storia hanno assunto diversi significati per diverse popolazioni.

Ad esempio gli egizi praticavano la “pittura funeraria”, ritrovata su numerose mummie; o i Celti che usavano tracciarsi sul corpo il simbolo di una divinità o di un animale considerato sacro.  Non tutti però hanno apprezzato fin dall'inizio questa forma d’arte: per i Romani sarebbe stato un abominio violare in questo modo la purezza del corpo umano e usavano i tatuaggi solo per marchiare criminali e prigionieri. Anche loro però dovettero ricredersi in seguito ai contatti con i britannici, i quali portavano impressi sulla pelle i simboli del loro onore e della loro forza.

Alcune cose non sono molto diverse dai tempi antichi: oggi molte persone decidono di fare un tatuaggio che rappresenti la loro religione, il loro credo, un po’ come i crociati portavano il marchio della croce di Gerusalemme.  E, a pensarci bene, molto spesso i tatuaggi rappresentano proprio un momento importante della nostra vita, non lontano, concettualmente, dai riti di passaggio delle antiche tribù indigene.


Ovviamente le tecniche di oggi sono ben diverse: da un piccolo martelletto che picchiettava su un ago (dal cui suono deriva il termine “tau-tau”), siamo giunti alle macchinette moderne, introdotte solo nel 1891. Da questo momento in poi, per molto tempo i tatuaggi saranno simbolo di minoranze etniche, marinai, criminali….fino a quando negli anni ‘70 inizia ad assumere una valenza morale, di ribellione contro i canoni imposti dalla società. Si può dire che oggi non esista più un ruolo preciso del tatuaggio, considerato un pezzo della nostra esistenza e al contempo una meravigliosa forma d’arte. 

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